Maradona è stato capace di unire stasera allo stadio: Ferlaino, Infantino e De Laurentiis.

Un potere pazzesco sia da terreno che da ultraterreno. Li avrà guardati tutti e tre con quel sorriso beffardo, qualche epiteto in sudamericano e le mani tra i fianchi, tra un rigore e l’altro, lassù.

Tutti felici o apparentemente. Ceci, l’ex manager/amico di merenda sicuramente sì, i figli di Maradona no: assenti in attesa che la giustizia faccia il suo corso.

Due statue presentate in poche ore a Napoli in onore del Pelusa: ho preferito quella del maestro scultore Domenico Sepe a quella di stasera. DioS apre il teatro Maradona per poi lasciare la scena ai due Signor S in panchina: Spalletti contro Sarri.

Stasera un frullato di emozioni: il glorioso passato di Diego, il recente passato dei 91 punti di Maurizio, il futuro di Luciano. Che show a Fuorigrotta con Napoli – Lazio, dove Zielinski apre le danze come a Milano, Ruiz le chiude e Mertens, ispirato dalla magia della serata, stende Immobile e compagni con due gol tipo il Diez argentino.

Napoli alle stelle e capolista solitaria come ai tempi del Re. Lazio frastornata con gli ex Reina, Hysaj e Sarri: travolti da una pioggia di gol.

La notte è magica anche per Koulibaly che è perfetto, lo è anche Lobotka che regala al pubblico la sua miglior prestazione con la maglia azzurra. È un Napoli potente.

Comanda Luciano per ora: 3 punti sul Milan, 4 sull’Inter, 7 sull’Atalanta e il doppio su Lazio e Juventus.

48 ore e si torna in campo con turno favorevole all’Inter (Spezia). Per Napoli e Milan ci saranno Sassuolo e Genoa, le prime di cinque gare che segneranno la storia della A, al giro di boa.

Monica Cartia

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