Tante lacrime nella notte di Roma. Lacrime per molti di gioia, per altri legati alla soddisfazione di aver battuto la rivale, per altri ancora un semplice sfogo emotivo.

Tra tutti però, lui è rimasto lì, da solo, rannicchiato a terra con le mani sul volto, scoppiato in un pianto che racchiude tutto. I suoi compagni correvano in gruppo, lui no: c’erano le immagini di 7 stagioni che gli passavano tra le mani. Lo abbiamo chiamato in questi anni con la maglia azzurra, “El Cavaliero triste”. Josè Maria Callejon, per alcuni l’altra faccia di Mertens, per altri un insostituibile.

Mertens nell’euforia, lui nascosto, sempre sobrio e sulle sue. Un Uomo di tutto rispetto, mai una parola di troppo, mai qualcosa oltre le righe (tranne quel baffetto finale).

Il suo ricordo non svanirà con il suo trasferimento. Napoli ha imparato negli anni a ricordare i suoi amati calciatori,certo li ha saputi anche odiare, ma non sarà questo il caso. Josè ha dimostrato il suo legame con questa città, il suo senso di appartenenza.

Oltre le critiche sul campo, quelle le lasciamo a chi dice di intendersi di calcio, Callejon ha dato tanto a questa squadra e a questa città e meritava un finale così.

Grazie Josè

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