Paolo Maldini, uno dei volti nuovi del Milan di Elliott, storico capitano della società rossonera, è intervenuto in esclusiva a Sportmediaset il giorno dopo il deferimento della Uefa nei confronti del Milan per il mancato pareggio di bilancio nell’ultimo triennio.

Il dirigente rossonero non si è detto sorpreso, perché il dialogo con la massima istituzione europea del calcio è frequente. Ecco le sue dichiarazioni:

“Anche l’anno scorso dovevamo essere esclusi dalle coppe europee e poi è intervenuto il TAS. Siamo pronti a tutto, abbiamo tante armi. Come club vogliamo che non sia un confronto duro e senza dialogo, il FPF ha azzerato i debiti nel calcio europeo ma non permettere ad una società sana e senza debiti di intervenire sul mercato è anche incostituzionale. L’Uefa ha ben capito che il Milan è una società sana, con persone competenti e vuole tornare in alto. La comunicazione non è una sorpresa, c’è un dialogo settimanale con loro. Comunque sono in discussione gli anni precedenti ad Elliott.

Centrare quantomeno il quarto posto, consentirebbe al Milan di tornare in Champions a 7 anni di distanza dall’ultima partecipazione”Conterà nel mercato ma anche per l’entusiasmo del gruppo, sarebbe brutto non andare nell’Europa dei grandi per la settima volta di fila. Tornare protagonisti in Champions necessita di tanto lavoro e vogliamo farlo nel più breve tempo possibile.

Siamo contenti di Rino e non è mai stato in discussione. Non c’è mai stata l’idea di cambiarlo, siamo convinti che sia l’allenatore giusto. Da parte del club c’è un rapporto molto diretto con lui, come con i calciatori. Rino sa tutto, sa cosa pensiamo di lui e del suo lavoro. Mai pensato di cambiarlo, può anche dare una mano ai più giovani visto conosce bene questo ambiente.

Ha ancora due anni di contratto, non gli era stata chiesta la Champions ad inizio anno ma ora che ci siamo… Io e Leonardo ci diciamo spesso: che bello sarebbe tornare a vincere con Rino in panchina. Tra me e lui è rimasta una certa schiettezza nel dirsi le cose, parliamo in modo diretto. Molto meglio che parlarsi alle spalle”.

 

 

 

 

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