Intro. Come il San Paolo firma l’inno della Champions League, da sempre il pubblico di Anfield suggella la propria passione con “YNWA” che carica i ‘Reds’ ed affascina il mondo intero.

Primi venti minuti elettrici da Liverpool a Belgrado: Salah grazia la difesa azzurra, Hamsik sfiora un gol bellissimo, Cavani segna e fredda la Stella Rossa, entrataccia pericolosissima di Van Dijk in scivolata su Mertens -palla e caviglia- (arancione scuro) e gol annullato a Mané per off-side.

Il clima è infuocato, gli azzurri controllano, poi soffrono. In una folata di Salah a sinistra, Mario Rui perde l’egiziano, Ospina sbaglia tempi e posizione fra i pali ed esplode Fortress Anfield.

Segna anche Neymar.

A Liverpool supremazia dei padroni di casa che nel primo tempo hanno concesso poco ai partenopei.

Il Napoli torna in campo con le idee chiare e senza paura. Anche la Stella Rossa che accorcia con Gobeljic. La chiuderà Marquinhos.

Ma la forza del Liverpool frena il desiderio di rimonta degli azzurri, a centrocampo gli inglesi sono dominanti, non bastano la qualità di Insigne e compagni.

Zielinski, Milik e Ghoulam sono i tre cambi e le tre speranze di Ancelotti per eliminare Klopp.

La partita è bellissima e senza freni. Ospina sale in cattedra salvando almeno due gol fatti del Liverpool. Callejon ha un’occasione ghiotta che fallisce. Ce l’ha anche Mané sul finale, la palla esce di un soffio.

L’ultima clamorosa palla gol è sui piedi di Milik, sprecata. Allison chiude lo specchio con un grande intervento. Un po’ come Donnarumma a Milano mesi fa.

Il Napoli in 94 minuti è riuscito a costruire solo tre palle gol, il Liverpool almeno 10: passa la squadra più forte.

Quel pari a Belgrado pesa come un macigno. È arrivata un’altra cocente eliminazione per il Napoli di De Laurentiis. Gli azzurri sono in Europa League. Stessa sorte anche per l’Inter di Spalletti.

Giuseppe Libertino

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