Così diversi eppure così eguali, così testardamente lanciati verso la Perfezione, che non è un modo di dire ma la ricerca di un Mondo, di un Sogno, di qualcosa che sia Realizzabile: un Napoli per due. Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis, fateci caso, sono simili pur nelle umane differenze, e incontrarsi dev’essere stato come ritrovarsi dinnanzi allo specchio, ognuno con le proprie, solide certezze, entrambi con quella favolistica dell’esistenza: e quel contratto è empatia, stato d’animo, emozione. Due figure così sanno anche pensare con la testa dell’altro: è una sfida alla pari, dialettica e pure strategica, intellettiva e chiaramente mai futile, è il desiderio di scorgere una nuova frontiera, oltre la quale approdare, magari provocandosi.

Sarebbe troppo semplicistico pensare che meglio di un secondo posto esista soltanto un primo posto, utopia nelle banalità alle quali Sarri e De Laurentiis provano a sottrarsi attraverso il proprio calcio, per scovare le nuove forme del Progetto autorevole, ambizioso, la sintesi di una Filosofia condivisa con tempi e ruoli ed eloquio diversi. In centoquarantasette immagini, le più recenti dell’ultimo Napoli, Sarri e De Laurentiis hanno fuso le proprie visioni, le hanno assemblate come se fossero in laboratorio, e poi hanno lasciato che emergesse qualcosa che somigliasse a un Capolavoro ideologico. E’ da lì che sono ripartiti ieri, dopo la tormenta delle settimane scorse. Perché ricominciare insieme è la scelta più giusta.

Fonte: Antonio Giordano per Corriere dello Sport.it

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