All’indomani della conquista della Serie D da parte del Giugliano, la nostra redazione ha avuto il piacere e l’onore di intervistare in esclusiva uno degli artefici della cavalcata dei Tigrotti, il Sig. Dino Nardiello.

Di seguito l’intervista completa.

Sig. Nardiello, dopo aver vinto alla grandissima un campionato lo scorso anno, cosa l’ha spinto ad accettare una nuova sfida in una piazza calda come quella di Giugliano?

Uno dei motivi principali che mi ha spinto ad accettare Giugliano è stato l’immenso amore che ho notato dall’esterno da parte dei tifosi, una tifoseria eccezionale che non meritava un campionato come l’Eccellenza. Rimasi colpito da questa tifoseria lo scorso anno, quando a salvezza acquisita era comunque presente in massa in ogni trasferta della propria squadra del cuore, nonostante avessero vissuto un’annata piena di difficoltà. Posso confermare adesso di non essermi sbagliato, perchè fin dal primo giorno che sono arrivato a Giugliano i tifosi mi hanno dimostrato enorme affetto e queste sono cose che restano a vita dentro di me.

Ho scelto Giugliano anche per la presenza di Salvatore Sestile, al quale sono grato per avermi dato la possibilità di approdare in questa piazza, che mi ha trasmesso proprio come il Savoia, altra pagina di storia per me indimenticabile, un qualcosa di straordinario. Ho cercato di dare il massimo per ripagare la fiducia del presidente e ancora una volta dico che lavorare a Giugliano è stato eccezionale”.

Lei è stato scelto per mettere insieme una rosa vincente e visti i risultati vi è riuscito benissimo. Una finale di Coppa Italia dopo 24 anni e la vittoria del campionato. Quanta soddisfazione c’è nel vedere questa rosa trionfare?

“Sinceramente a me non piace prendermi dei meriti, perchè sono del parere che si vince e si perde tutti insieme, non è mai una sola persona a vincere. Sono stato chiamato per svolgere il mio lavoro ed ho cercato di non deludere nessuno portando in maglia gialloblù calciatori secondo me adatti a questa meravigliosa città, ma se devono essere dati dei meriti allora vanno dati a Sestile, un presidente serio che dal primo giorno ha messo cuore e anima in un progetto che alla fine è risultato essere vincente”. 

Lei ha lasciato Giugliano almeno ufficiosamente dopo la sconfitta in Coppa Italia, può spiegarci il perchè?

“Mi sono dovuto allontanare dal Giugliano per motivi personali, ma sono rimasto sempre il primo tifoso di questa squadra e di questa tifoseria. Ho seguito lo spareggio a Castellammare tra i tifosi e guardarli gioire è stata una sensazione di enorme soddisfazione per il sottoscritto e non nego di essermi molto emozionato. E’ stato uno spettacolo unico”.

Per concludere cosa si senti di dire a tutti coloro che hanno apprezzato il suo lavoro svolto quest’anno?

“Cosa dire? Che sono io che ringrazio in primis i tifosi che mi hanno sempre fatto sentire amato e stimato, questa per me è la vittoria più bella, perchè Giugliano merita queste gioie. Ringrazio tutti i calciatori, quelli che conoscevo già da prima a quelli conosciuti durante questa esperienza, perchè da veri uomini oltre che ottimi calciatori hanno lottato fino all’ultimo secondo di questa stagione per trionfare. Io posso solo dire che gli obiettivi stagionali sono stati centrati, che sono stato onorato di far parte di questo progetto e che Giugliano non potrò mai dimenticarla. Colgo l’occasione per augurare un prosieguo sempre più ricco di soddisfazioni per questa piazza e per Sestile”.

Patrizio Annunziata

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