Milik è un calciatore che non ama le copertine, che parla poco, ragazzo umile, che ha ha saputo smentire chi lo criticava a suon di gol

Si scrive Milik si legge gol, questa è l’equazione perfetta del centravanti polacco del Napoli troppo spesso criticato ingiustamente.

L’attaccante prelevato dall’Ajax nell’estate del 2016 quasi in sordina dalla società partenopea dopo l’addio di Higuain, si fece subito apprezzare per il suo senso del gol, infatti prima di riportare la rotture del legamento crociato realizzò una doppietta contro il Milan in campionato ed un’altra contro la Dinamo Kiev in Champions.

Purtroppo la sua crescita è stata interrotta da due gravissimi infortuni, ma adesso che è al top della forma sta trascinando la squadra a suon di reti.

In questa stagione è andato a segno fin qui per 18 volte (15 in campionato e 3 nelle varie coppe), con una media di 1 gol ogni 106 minuti giocati.

Una media superiore a top players come Aguero, Lewandowski e Kane; quattro doppiette realizzate solo in questo anno, ma nonostante i numeri straordinari c’è ancora chi chiede l’arrivo a Napoli di un bomber di spessore.

Cosa dovrebbe fare di più Milik, classe ’94 e con due anni praticamente persi per meritare la stima di tutto il mondo calcistico italiano?

Gol di testa, sinistro potente e preciso, punizioni che sembrano una sentenza, reti in acrobazia, se non è un top player questo allora c’è bisogno davvero di una lunga riflessione.

Vale più quanto fatto in campo o essere un personaggio al di fuori del terreno del gioco?

Teniamoci stretto questo tesoro che fa gola a tanti top club europei, Milik intanto continua a far parlare i gol ed è questo quello che importa!

Patrizio Annunziata

 

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