Prima la sospensione momentanea, poi il rientro in campo senza Diakhaby: il Valencia è una furia e, se la versione del difensore francese dovesse essere confermata, ha tutti i motivi per esserlo.
Facciamo un passo indietro, alle ore 19:00 di ieri, domenica 4 aprile, durante il match tra Cadice e Valencia c’è un duro scontro di gioco tra due difensori delle rispettive squadre, Cala e Diakhaby; i due calciatori cominciano a litigare, ed in particolare il tesserato del Valencia è implacabile e cerca a tutti i costi il faccia a faccia con l’avversario senza preoccuparsi delle conseguenze. In seguito il difensore chiarisce quanto accaduto ed assieme alla squadra abbandona il campo: gli spagnoli rientrano solo dopo 10′ dagli spogliatoi, con il difensore che decide di non proseguire il match e di farsi sostituire.
In seguito al triplice fischio finale non sono tardati ad arrivare i comunicati ufficiali dei due club riguardo l’accaduto.
IL COMUNICATO DEL CADICE. “Il Cádiz Football Club, visti gli eventi accaduti nella partita contro il Valencia Football Club, vuole fare le seguenti considerazioni:
– Siamo contrari a qualsiasi situazione di razzismo o xenofobia, chiunque ne sia l’autore, e lavoriamo per la sua estirpazione. Tutti gli autori di questi crimini, che provengano o meno dalla nostra squadra, devono pagare per questo.
– Non dubitiamo dell’onestà di tutti i componenti della nostra rosa, fermi difensori della lotta al razzismo, il cui atteggiamento è sempre stato esemplare in tutte le partite che si sono giocate.
– Non si può entrare per valutare le questioni del gioco tra i giocatori, chiediamo sempre un atteggiamento di rispetto e responsabilità nei confronti degli avversari.
– Lavoriamo e continueremo a lavorare affinché nel nostro calcio non ci siano comportamenti xenofobi, con un “NO AL RAZZISMO” con tutta la sua forza.
LA RISPOSTA DEL VALENCIA.
1. Mouctar Diakhaby è diventato oggi un’altra vittima del razzismo nel calcio.
2. Dopo aver subìto un insulto razzista intollerabile, ha comunque preso il cartellino giallo per protesta.
3. Siamo orgogliosi del supporto che Diakhaby ha ricevuto dai suoi compagni di squadra e della decisione di lasciare il campo in blocco.
4. Confidiamo che si indaghi su questo episodio.
5. Con nostro disappunto, non è stata presa alcuna decisione.
6. Il Club non ha esortato in nessun momento i suoi giocatori a tornare in campo. L’arbitro ha comunicato ai giocatori le potenziali conseguenze del mancato rientro in campo e i calciatori, costretti a giocare sotto minaccia dopo gli insulti razzisti e il cartellino giallo a Diakhaby, decidono di rientrare.
7. Diakhaby ha chiesto ai suoi compagni di squadra di tornare in campo e combattere. E loro hanno rispettato la sua volontà.
8. Quello che è successo oggi non dovrebbe mai più ripetersi nel calcio.
9. Il Valencia CF è contro il razzismo ed esprime il suo pieno sostegno a Diakhaby. Oggi è un giorno triste per il nostro sport.
10. Quello che abbiamo perso oggi non è una partita, oggi si è perso il rispetto e lo spirito del calcio e dello sport.