Il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, ha raccontato la sua battaglia al Coronavirus ai microfoni di Sky Sport.
Ecco alcune anticipazioni: “Ho portato il virus in casa, l’ho trasmesso a mia moglie, a mia figlia, ai miei cognati, ai miei nipoti e soprattutto ai miei suoceri che sono stati ricoverati 30 giorni.” Racconta il ds ancora turbato da questa bruttissima esperienza.
Non manca il ringraziamento ai dottori e agli infermieri dello Spallanzani di Roma :” Per fortuna erano allo Spallanzani, uno dei migliori ospedali al mondo. Il momento più brutto è quando vedi la tua famiglia che piano piano si ammala. Il virus è subdolo e bastardo. Il messaggio che voglio mandare è che dobbiamo essere attenti alle distanze e agli assembramenti.
Il direttore dei viola conclude poi ribatezzando il ruolo che dovrà avere il calcio in questa situazione: “Sicuramente può essere un veicolo giusto per capire, ci dovremo convivere fino a quando non verrà trovato un vaccino”.