Alla vigilia di Napoli-Inter, match valido per la 18a giornata di Serie A, il mister azzurro Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa:
“Non dobbiamo pensare al ciclo di partite che abbiamo, ma a preparare quella di domani. Dobbiamo fare una grande prestazione, affrontiamo una squadra fortissima, una delle più forti a livello fisico. Se facciamo la gara fatta col Sassuolo, saranno guai per noi. Dobbiamo tenere bene il campo e ripartire dagli ultimi 25 minuti di Sassuolo.
Dobbiamo migliorare su come tenere il campo, come soffrire. Questa squadra ha ampi margini di miglioramento, solo il lavoro ci porterà a migliorare, ma ci sono partite da giocare e serve l’entusiasmo che sto vedendo. I ragazzi lavorano con grande voglia, stanno facendo grande fatica, ma mi stanno dando tutto.
Sente la partita con l’Inter? No, oggi sono il tecnico del Napoli, sono orgoglioso di esserlo. Dobbiamo rispettare quest’Inter, ha mentalità e grandi giocatori, noi dobbiamo prepararla bene e giocarla al meglio.
Mercato? Rispettiamo questo gruppo di calciatori, di mercato non è corretto parlarne per chi sta sputando tanta fatica negli allenamenti. Se arriverà qualcuno spiegherò perché è arrivato. A me piace lavorare con le coppie, numericamente siamo in meno a centrocampo, è un dato di fatto. Mertens non ha toccato palla per tre giorni, aveva fastidi, abbiamo deciso ieri di fargli fare una risonanza per avere la diagnosi migliore agli adduttori, va dal suo uomo di fiducia a casa.
Domani ci sarà da soffrire, voglio una squadra che non vada in panchina, stando lì, tenendo botta senza pensare al peggio. Che faccia una corsa in più, poi quando ha il pallone le qualità la squadra le ha. Dobbiamo dare la sensazione all’avversario che siamo lì e resistiamo.
Conte? Ha inciso. Si tocca con mano. L’Inter può stare una giornata lì dietro, ma sa soffrire, ha mentalità, entusiasmo, combatte su ogni pallone e poi ha qualità. L’anno scorso era diversa. Tutto questo è merito di Conte, gioca da collettivo, quello che voglio io, che giochi insieme e sia ordinata.
Fabian Ruiz? Non dissi che non mi era piaciuto, capita una prestazione così. Non s’è allenato con continuità, ha avuto l’influenza. Se dovesse scendere in campo, avrà la fiducia ed il sostegno come per tutti.
Contenere o palleggiare in faccia all’Inter? Un po’ e un po’. Se lavori in un certo modo… noi prepariamo il tenere botta ma anche il palleggiare. L’errore ci sta, ma l’importante è avere equilibrio.
Insigne? Ha fatto tanto nella sua carriera, nessuno gli ha regalato nulla. Ma vale per tutti. Quando vedo in settimana che c’è partecipazione, io do il cuore ai miei giocatori e sono disposto a tutto per loro. Io per questi qui do tutto in questo momento, solo io e qualcuno di voi può testimoniarlo. Sta andando oltre, è questa la squadra. Poi Insigne in questo momento è penalizzato da napoletano, è il primo a pagare in questi momenti, ma deve pensare solo ad allenarsi bene per migliorare la condizione.
Essere leader significa avere coerenza, non aprire la bocca tanto per, dare l’esempio, arrivare ore prima al campo, aiutare i compagni. Sono i compagni ad eleggerti leader e neanche te ne accorgi.
Koulibaly? Ci abbiamo provato, lui ha dato grande disponibilità ma non mi sembra il caso di rischiarlo per perderlo a lungo. Lui avrebbe voluto giocare, ma è corretto non rischiare.
Mi aspetto un miglioramento dal gruppo. Il singolo ti fa vincere 1-2 partite, ma è il gruppo a darti futuro. La compattezza, una condizione migliore per come voglio giocare io perché facciamo corse diverse. Lo dico perché qualcuno può dire mette le mani avanti perché la squadra era a pezzi, ma sono metodologie diverse, quando c’è un cambiamento serve tempo. Dobbiamo continuare, tra 2-3 settimane possiamo tirare la prima linea.
Dopo il Sassuolo dissi non siamo ancora guariti. Il primo tempo fu imbarazzante, ma siamo rimasti in partita e il calcio è bello perché se hai qualità poi dopo ne esci, se soffri e resti in partita. Nella ripresa è venuta fuori la qualità, modificando qualcosa. Bisogna giocare per 80 minuti, non basta un tempo per fare cose importanti.
Classifica e gap con l’Inter? 18 punti sono impensabili per come sono andati gli ultimi campionati, sono troppi. I valori del Napoli sono importanti, nessuno all’inizio poteva pensare a questo, ma ora non dobbiamo guardare la classifica e pensare a partita dopo partita, per migliorare.
Al fianco di Manolas? C’è Luperto, abbiamo provato Di Lorenzo, vediamo chi sta meglio.
Allan? Lo sapevamo, ha sempre giocato mezzala, io pure l’ho fatto 7-8 volte in carriera, ma non era il mio ruolo. Lui può fare contenimento, ma a lui piace aggredire, inserirsi, lì serve un giocatore ordinato tatticamente, lo sapevo già.
Lozano? L’ho visto molto bene, abbiamo cambiato anche modo di lavorare e lui negli ultimi due anni ha giocato esterno, può aiutarci ma deve migliorare e non fare 20-30 scatti e poi non averne più, ma 100 come faceva prima. Dobbiamo farlo giocare come faceva prima. Callejon è più avanti, sa cosa vogliamo, Lozano ha iniziato da punta ma voglio vedere il Lozano di questi ultimi 7 giorni, sgusciante, avvelenato, ci può aiutare molto.
Per il mio compleanno non chiedo regali, voglio vedere una squadra orgogliosa. Il mio obiettivo è riuscire con questa squadra e società a far tornare entusiasmo. Io ci ho giocato al San Paolo, non è facile, io lo voglio rivedere così, ultimamente invece è freddo, e ci sta per i problemi e con le curve pure, ma io devo riaccendere l’entusiasmo perchè poi diventa bello e difficile per chi viene qui“.