Cuore e testa, vince il Napoli contro i campioni d’Europa. Applausi al San Paolo

Palpitazioni, attese, sudore, grinta, delusioni. Porte scorrevoli. E poi trionfi. Amarcord. Napoli-Liverpool è diventato ormai un classico del calcio europeo. Per dirla alla Calvino, un classico è una partita che non ha mai finito di dire quel che ha da dire, ogni volta che si presenta, e da qualunque angolazione la vedi, dà emozioni diverse e si può interpretare in modo infinito. Il Liverpool ha trionfato in finale a giugno, ma la sua permanenza in Champions è stata a forte rischio in occasione della sconfitta subita lo scorso anno proprio nel Tempio di Fuorigrotta. Il Liverpool ha perso 1-0 a Napoli alla seconda giornata, Insigne segna il gol vittoria al San Paolo sul fotofinish mentre alla sesta è stato Salah a consegnare al pubblico dell’Anfield l’1-0 finale che ha qualificato la squadra di Klopp agli ottavi a spese della formazione partenopea che si sarebbe invece qualificata senza la paratona di Alisson su una conclusione ravvicinata di Milik. E poi le amichevoli estive, gli incroci feroci in Europa League. Gara tattica ed equilibrata, giocata con intensità. Come un anno fa. Vittoria di cuore e prestigio per la banda Ancelotti che inizia nel migliore dei modi la sua Champions affrontando sullo stesso piano i Reds, campioni in carica e sfruttando al meglio gli errori difensivi della squadra di Klopp dopo una gran parata di Meret su Salah. Nella notte dei leoni il ruggito di Mertens, il graffio del Rey León, Fernando Llorente. Ogni promessa è debito.

Napoli

Meret 7.5: un intervento che sa di gol e certezza infusa all’intero reparto. Era all’esordio, nessuno se n’è accorto.

Di Lorenzo 7: generosissimo, mette in campo tutta la passione e l’attenzione del mondo. Dalla C alla Champions, sta vivendo una favola.

Manolas 6.5: gladiatorio di testa, sono tutte sue. Grinta e carattere. Liscia un pallone clamoroso, Meret gli salva la faccia.

Koulibaly 7.5: vince con gli anticipi al millimetro e la pressione dovunque. E bye bye Reds.

Mario Rui 6.5: inesauribile sull’out mancino, distribuisce una quantità impressionante di (buoni) palloni. Copre bene, e come può, il temutissimo Salah.

Callejon 7.5: assiste la fase d’attacco con corridoi precisissimi. Elemento imprescindibile nello scacchiere azzurro. Idee, coraggio, polmoni e furbizia.

Allan 6: alla fase nevralgica, non fa mancare mai il suo apporto. Non è ancora al top, ma ci siamo quasi.

75° Elmas 6: entra nel momento in cui c’è da soffrire. E soffre. Ma con fare da veterano.

Fabian Ruiz 7: in trance agonistica soprattutto nella ripresa, anche se è stato il più pericoloso nella prima frazione. Saggio ed efficace a tutto campo.

Insigne 6: qualche sprint, impegno anche in difesa, ma è impreciso e sbaglia due palloni sanguinosi che potevano costare caro. Deve recuperare la migliore condizione.

66° Zielinski 5.5: entra per aggredire la corsia, poco a poco si accentra ma resta timido.

Lozano 5.5: terminale ideale per tagli e incursioni, stasera sembra un po’ frenato. Ci può stare.

69° Llorente 7: impatto devastante coi colori azzurri. Aveva promesso subito un gol. Il gol è arrivato. Cecchino implacabile.

Mertens 8: martello che squassa il Liverpool da ogni dove. Pressing e corsa. Fisicamente e tatticamente impressionante. E continua a segnare…

All.: Ancelotti 7: un successo importante, un’iniezione di fiducia per i suoi ragazzi che consente loro di compiere un altro salto di qualità a livello europeo, soprattutto dal punto di vista della mentalità. Il maestro può dirsi soddisfatto.

Liverpool (4-3-3) – Adrian 7; Alexander-Arnold 6, Van Dijk 6, Matip 5, Robertson 5.5; Milner 5.5 (66° Wijnaldum 5.5), Henderson 6 (87° Shaqiri sv), Fabinho 5; Salah 6.5, Firmino 6.5, Mané 6.5. All.: Klopp 6.

di Andrea Fiorentino

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