Sono passati circa 20 giorni dalla separazione tra Allegri e la Juventus. La società bianconera non ha però ancora ufficializzato il sostituto del tecnico livornese.

Per la maggior parte della stampa italiana, il favorito numero 1 è Maurizio Sarri, reduce da una stagione straordinaria al Chelsea, dove ha conquistato l’Europa League: tra l’ex tecnico del Napoli e la Juventus è stato già raggiunto da tempo un accordo, che prevede un contratto triennale da circa 6 milioni di euro a stagione.

Per sbloccare la trattativa, le parti in gioco stanno aspettando il via libera del Presidente del Chelsea, Abramovich, che starebbe cercando a sua volta un allenatore per i suoi Blues. La chiusura definitiva potrebbe arrivare oggi pomeriggio: a Milano è infatti previsto un incontro, che potrebbe mettere la parola fine alla lunga ed estenuante trattativa.

Sarri non sarebbe, però, l’unico candidato alla panchina bianconera.

Da tempo, sui social, si parla di un possibile approdo di Pep Guardiola alla Juventus: a diffondere la notizia è stato un giornalista in particolare, Luca Fausto Momblano, che da giorni racconta di essere certo (al 90%) dell’arrivo del tecnico spagnolo. Alcune voci sono arrivate anche dalla Spagna, dal caporedattore di AS Manuel Esteban, che, su Twitter, ha affermato:

Ogni giorno vedo più vicina l’opzione che Guardiola possa finire alla Juventus, perché la UEFA è ancora ferma circa la sentenza sul City, ma tutto può accadere. Vederlo dare ordini #Cristiano è un vero incentivo“.

Questi rumors, però, non sono stati riscontrati dalle principali testate giornalistiche italiane, che, come già detto, vedono Maurizio Sarri come unico possibile sostituto di Allegri.

Il tempo ci dirà chi ha ragione.

La Juventus quindi si trova davanti ad un bivio: sogno o realtà?

Guardiola e Sarri sono due facce della stessa medaglia e giocano un calcio abbastanza simile: tutto ciò sottolinea la volontà della Juventus di cambiare completamente mentalità e modo di giocare.

I tifosi bianconeri preferirebbero il tecnico spagnolo per molteplice ragioni, tra cui anche il passato azzurro dell’attuale allenatore del Chelsea.

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