Ai microfoni di Sky Sport Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha commentato la vittoria contro il Cagliari:
“L’episodio del rigore è difficile da valutare. L’abbiamo rivisto mille volte, non è una cosa chiara. Il dubbio c’è, ma non credo che sia stato dato il calcio di rigore per fare un favore al Napoli. E’ successo anche a noi, con Meret contro la Juve: episodio controverso, l’arbitro prende una decisione e finisce lì.
Nella prima parte della gara c’è stato impegno, ma è mancata velocità. Eravamo troppo statici, facevamo poco passaggi in avanti. Sul primo tiro in porta abbiamo preso gol. Poi dopo la rete c’è stata più intensità nel nostro gioco. Al di là dell’episodio, meritavamo di vincere. Molto dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori. Younes gioca molto palla al piede, Insigne pure, anche se può attaccare la profondità; Verdi ha preferito fare giocate semplici. Tutto questo non ci ha permesso di verticalizzare.
Sono felice per il gol di Insigne, mi è piaciuto perché gli ho chiesto se voleva tirare e mi ha risposto ‘Perché non dovrei?’. Ha mostrato intraprendenza, coraggio e il gol naturalmente lo aiuta. Questa settimana rasserena un po’ tutti, lui e noi. C’è più chiarezza adesso.
Bilancio della stagione? Abbiamo giocato il girone d’andata molto bene, poi un po’ il distacco dalla Juve, un po’ alcune situazioni interne, come l’infortunio di Albiol, ci hanno rallentato. C’è stato anche il problema Allan, che dopo le sirene di gennaio ha perso un po’ di condizione.
Hamsik? Sicuramente ha fatto una prima parte di stagione in cui ci ha aiutato molto, ma la cessione era logica. Abbiamo due giovani come Zielinski e Fabian, dobbiamo dargli il tempo di migliorare e trovare la posizione giusta. Entrambi, con caratteristiche diverse, possono trovarla. Il vero problema non è stato Hamsik, ma aver perso la motivazione forte. Il bilancio lo faremo alla fine. Proveremo a vincere le ultime tre.
Sarri? Sinceramente non mi interessa terminare il campionato con 82 anni, come nella prima stagione del tecnico toscano (ride, ndr).
Mercato? I giocatori li scegliamo insieme. Abbiamo gente competente che gira in tutta Europa. La squadra crescerà con l’arrivo di nuovi giocatori, cercheremo di accorciare il distacco. Abbiamo avuto un calendario difficile all’inizio e questo ci ha fatto perdere qualche punto. La Juve ha fatto 30 partite di altissimo livello, è diventata veramente difficile pensare di stare attaccati.
La squadra la sento mia, i giocatori mi sentono come allenatore. Mi piace molto questa squadra, così come l’ambiente. Mi piacciono anche le difficoltà trovate in questa stagione. Sono state difficoltà chiare che proveremo a limare la prossima stagione“.