Parte oggi la nuova rubrica offerta da Minformo.com. Ogni settimana il giorno dopo l’ultimo posticipo di Serie A, faremo il punto della giornata sulla VAR, e analizzeremo le decisioni prese in campo dagli ufficiali di gara.
Iniziamo dunque con la prima giornata del programma di questa settimana.
Venerdì si è giocata Juventus-Frosinone, l’arbitro era il giovane Giua, 31 anni per lui e terza gara stagionale per uno dei candidati alla promozione in A.
Sulla carta la gara non è di quelle impegnative ma l’errore è sempre dietro l’angolo e per questo bisogna essere sempre concentrati ed in partita, cosa che però non si è del tutto vista nel direttore di gara.
L’arbitro ha sorvolato su troppi interventi duri facendo così innalzare il livello di nervosismo tra le due squadre.
Molte spinte non sono state sanzionate al contrario di quanto si vede regolarmente nelle altre gare di campionato, la conseguenza è stata una partita nella quale non c’è stata una singola decisione che non sia stata accompagnata da proteste.
Il primo episodio di rilievo lo si ha al minuto 39, quando un difensore del Frosinone colpisce al volto Mandzukic. Subito fischiato il fallo dal direttore di gara, ma manca un’ammonizione importante per l’autore della scorrettezza.
Passano pochi minuti ed un fallo simile viene fischiato a favore dei ciociari anche qui manca un cartellino ai danni di Chiellini.
Altro episodio chiave è l’ammonizione comminata a Cancelo, il calciatore bianconero non si vede fischiare una gomitata, e 30 secondi dopo ferma Paganini allo stesso modo, giallo automatico. Ma se l’arbitro avesse fischiato il contatto precedente il secondo episodio non si sarebbe verificato.
Prova nel complesso positiva ma ancora qualcosa da migliorare, soprattutto nella gestione dei cartellini e dei contatti alti, i margini di miglioramento ci sono Giua ha solo 31 anni ed il tempo è dalla sua parte.
La partita di Cagliari disputata alla Sardegna Arena tra Cagliari-Parma è stata diretta da Manganiello.
Poco o nulla di eclatante sulla prestazione più che positiva del piemontese. L’unico punto da rivedere avviene al 90° con l’espulsione del cagliaritano Joao Pedro.
Il giocatore dei rossoblu interviene in ritardo su Kucka, fallo imprudente da dietro e quindi ammonizione automatica, bravo il direttore di gara nell’interpretazione. Quello che succede dopo è quasi inspiegabile, poiché le proteste del cagliaritano sembrano molto rispettose, quasi a giustificarsi, forse qualche parola non colta ha portato l’arbitro all’espulsione, ma questo non sembra essere accaduto, per questo motivo l’espulsione sembra eccessiva.
Ultimo anticipo di giornata è quello tra Atalanta-Milan, ad arbitrare è il laziale Pasqua.
Pochi gli episodi da rivedere, bravo soprattutto nel lasciar giocare in determinati momenti della gara. Conferma di essere in forma fisica e non solo, è uno dei prospetti migliori presenti nell’organico del designatore Rizzoli.
Il primo episodio avviene al minuto 18 del primo tempo, dove De Roon atterra Paquetà mentre ripartiva palla al piede, ammonizione più che giusta, sarebbe stato un’errore espellere il calciatore anche se la gamba è alta, bene dunque Pasqua.
L’unico errore di una partita perfetta avviene al minuto 29 del primo tempo, quando l’arbitro ammonisce Suso, per un fallo sulla linea laterale, ai danni di Castagne.
Il fallo del milanista è un semplice scontro di gioco, non c’è né imprudenza né un fallo intento ad interrompere un’azione pericolosa, per questi motivi il giallo al rossonero è eccessivo.
Alle ore 12:30 di domenica si è giocata Spal-Fiorentina, la partita è stata diretta da Pairetto.
L’arbitro di Nichelino dirige nel primo tempo una gara abbastanza tranquilla, interviene nei momenti e con i tempismi giusti.
La prima ammonizione è comminata al minuto 9 del primo tempo, quando, Edmilson Fernandes ferma in scivolata la progressione di Lazzari, fallo imprudente senza possibilità di giocare il pallone giusta e automatica l’ammonizione per il giocatore viola.
Arriviamo, poi, all’accesa discussione tra i giocatori della Spal e il direttore di gara. Intorno al minuto 73 i padroni di casa si vedono annullare un gol dalla VAR.
Prima del gol di Valoti il difensore Felipe atterra in area di rigore l’attaccante della viola Chiesa, per Pairetto si può giocare, l’azione quindi prosegue e la Spal segna.
Tutto perfettamente regolare fino a quando l’arbitro non viene richiamato dal VAR Mazzoleni. Il collega lo invita ad una on field review proprio sul contatto in area tra Felipe e Chiesa, nessun dubbio il rigore è palese. Giusto aver richiamato l’attenzione dell’arbitro, bravo Mazzoleni al VAR, altrettanto bravo Pairetto a concedere il calcio di rigore.
Inutili le proteste dalla Spal, che si vedono giustamente annullare un gol viziato da un fallo ad inizio azione.
L’unico interrogativo è sul tempo trascorso tra il fallo, il gol e la review. Purtroppo il capovolgimento di fronte è stato immediato, impossibile fermare l’azione prima di quanto è stato fatto.
Nel pomeriggio la gara Udinese-Chievo è stata diretta da Valeri, la partita terminata con il risultato di 1-0 per i friulani, è stata accompagnata da alcune polemiche da parte dell’allenatore dei clivensi Di Carlo.
Prima di arrivare all’episodio chiave c’è da sottolineare una prestazione opaca da parte del direttore di gara, che negli ultimi mesi appare fuori forma, e lontano dalle ottime prestazioni offerte qualche anno fa.
Il match tra le due squadre è apparso da subito molto nervoso e pieno di interventi sopra le righe, ma l’arbitro romano non è mai riuscito ad arginare il nervosismo dei calciatori in campo.
Al minuto 84 l’episodio decisivo, il direttore di gara vede e giudica regolare una gomitata in area tra Pussetto e Djordjevic, assegnando il calcio d’angolo alla squadra di Nicola. In questo momento interviene il VAR Giacomelli, chiamando il collega ad una on field review. E dopo pochi secondi Valeri decide, è calcio di rigore per l’Udinese.
Mi chiedo come abbia fatto il direttore di gara a lasciar correre in presa diretta, poiché aveva la visuale completamente libera e la posizione era perfetta per poter giudicare un’evidente gomitata ai danni dell’attaccante friulano, bravo in questo caso il VAR Giacomelli.
Ottima invece la gara di Banti, che ha diretto Genoa-Lazio, il livornese si conferma ad ottimi livelli.
Il direttore di gara è stato tra i migliori di questa giornata, livello atletico ottimo, sente la fiducia del designatore e mette in campo una prestazione fantastica, sia sotto il profilo tecnico che disciplinare.
Bravo a vedere la simulazione di Pandev al minuto 91, il suo posizionamento era perfetto per giudicare in maniera corretta il tuffo del macedone, giusta anche l’ammonizione.
Continua nella sua crescita anche l’arbitro Mariani, che ha diretto la partita Empoli-Sassuolo, ci si aspettava una partita tranquilla e così è stata, anche se il direttore di gara è sempre stato concentrato, non abbassando mai l’attenzione sul match.
Il primo episodio da rivedere avviene al minuto 27, quando su un calcio d’angolo Silvestre abbraccia lievemente Babacar che si lascia cadere con molta facilità. Ottima la posizione dell’arbitro, e giusta la decisione di non assegnare un calcio di rigore a favore del Sassuolo.
Al minuto 50 è l’Empoli a reclamare un calcio di rigore, su un cross di Pasqual dalla sinistra Farias colpisce di testa e la palla va a finire sulla mano di Rogerio, bravo Mariani ma soprattutto il VAR Guida a lasciar correre.
Il movimento del braccio del difensore è leggermente aperto ma non si muove mai verso il pallone, e inoltre la distanza tra attaccante e difensore è minima. Questo non è mai rigore.
Alle 18:00 la partita Inter-Sampdoria è stata diretta da Doveri. Questo direttore di gara non è mai stato ad alti livelli, ma ha sempre alternato prestazioni buone a prestazioni mediocri. E quella di domenica pomeriggio a Milano non è stata sicuramente una buona prestazione.
Il direttore di gara più volte fischiava in ritardo falli netti. L’arbitro romano è apparso insicuro e totalmente assente, visibilmente fuori forma.
Al minuto 16 giusta l’ammonizione per D’Ambrosio, che sgambetta involontariamente Quagliarella, Doveri fischia in ritardo. Sarebbe stato un’errore estrarre il rosso per il difensore nerazzurro, questa è un’azione potenzialmente pericolosa, quindi l’unica soluzione è quella di estrarre il giallo.
Giusto annullare, sul finire del primo tempo, il gol di Skriniar per posizione irregolare di D’Ambrosio sull’assist al compagno. Bravo Carbone nella rilevazione della posizione.
Regolare invece il gol del definitivo 2-1 di Nainggolan. Skriniar è sulla linea della visuale di Audero ma in posizione regolare.
Ultimo match di giornata è quello di Napoli-Torino diretto da Fabbri. Direzione negativa del neointernazionale di Ravenna, culminata con un chiarissimo errore nel finale di gara.
Come per Doveri sono mancate tranquillità e consapevolezza dei propri mezzi.
Veniamo al dunque, al minuto 64, giustamente, fischia una punizione a favore del Torino, e commina un’ammonizione per Allan altrettanto giusta.
Quello che manca è il rosso al calciatore del Napoli, che a pochi passi dal direttore di gara protesta in maniera veemente dicendo qualcosa di troppo a Fabbri, che inspiegabilmente a 2 metri dal giocatore decide di non estrarre il rosso.
L’episodio clou avviene al minuto 91, quando Belotti parte in contropiede e viene atterrato da Malcuit. Il direttore di gara ammonisce Allan, che era almeno a mezzo metro dal giocatore del Torino, così facendo estrae il rosso per il giocatore del Napoli, già ammonito in precedenza.
Bravo il Var La Penna ad intervenire sullo scambio di persona per quanto riguarda il fallo. L’ammonizione viene comminata, quindi, a Malcuit ed il centrocampista, precedentemente espulso, resta in campo.
Purtroppo per l’arbitro di Ravenna c’è un errore clamoroso, poiché nè Malcuit né Allan toccano il giocatore del Torino, ma Belotti cade a terra da solo.
Inoltre il difensore del Napoli era l’ultimo uomo e tra lui e il portiere c’era una prateria. Perché non è stato espulso? Perché il Var non è intervenuto?
L’unica risposta è che, sicuramente La Penna al Var ha visto il pasticcio del collega, ed ha preferito lasciar correre per non creare altra confusione in campo.
Il posticipo del lunedì tra Roma e Bologna è stato diretto da Di Bello. Nel complesso buona la gara dell’arbitro brindisino, anche se ci sono alcuni dubbi sul rigore assegnato alla Roma e sul gol del Bologna.
Dopo un primo tempo abbastanza tranquillo, la partita entra nel vivo, quando, al minuto 10 del secondo tempo la Roma con El Sharawy conquista un calcio di rigore.
Il penalty concesso ai giallorossi lascia molti dubbi, è vero che Helander da un’ancata all’attaccante della Roma, ma è pur vero che El Shaarawy al minimo contatto si lascia cadere. Rigore molto generoso questo concesso dal direttore di gara.
Altro dubbio lo si ha sul gol del Bologna, al minuto 84 Sansone attraversa mezza area di rigore e tira in porta.
Sembrerebbe tutto regolare, ma al momento del tiro, Svanberg è sulla linea visiva del portiere. Massa al VAR non interviene, è quindi giudicata regolare la posizione del giocatore rossoblu.
Ultimo episodio avviene al minuto 91, quando in scivolata Djiks stende Dzeko vicino alla bandierina. Di Bello opta per il cartellino giallo, ma non c’era da meravigliarsi se il colore fosse stato diverso, poiché il difensore rossoblu frana a grande velocità, e senza guardare mai la palla, sull’attaccante giallorosso.