A Radio Marte nella trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Questo quanto raccolto da Minformo.com: “Il Consiglio Federale di ieri è stato molto positivo, di grande prospettiva e di rivoluzione culturale sulle tematiche dei controlli. Per la prima volta nella nostra storia, quelle che sono le Licenze Nazionali saranno definitivamente approvate nel Consiglio Federale di dicembre. Sotto il profilo temporale, le iscrizione si chiuderanno il 24 giugno e i termini sono perentori: non c’è possibilità di integrare la documentazione. Vogliamo aiutare le società e l’immagine del calcio italiano e non posso garantire che non ci saranno più i fallimenti, ma abbiamo 2 obblighi: garantire la correttezza della competizione sportiva e quello morale. Dobbiamo far comprendere ai dirigenti che non sono in grado di sostenere il peso economico della società, di fermarsi prima.
Cori discriminatori? La norma è molto chiara. Ho più volte affermato un principio fondamentale di tema è culturale, di educazione e alcune frange di tifoserie sono maleducati. C’è un articolo chiaro che sancisce le procedure: la partita può essere fermata, bisogna capire i temi legati alla sospensione della partita che compete al funzionale di pubblica sicurezza. Finora si è cercato di mediare sull’interesse di ordine pubblico e di natura sportiva, oggi abbiamo detto basta. Abbiamo concordato con Nicchi e Rizzoli che devono essere applicate le regole: dobbiamo dare un segnale di rigoroso rispetto perchè questa gente deve smetterla di infangare i popoli e non può andarci di mezzo sempre il calcio italiano.
Champions? Incrociamo le dita e tifiamo per le 4 società italiane impegnate in Champions, sarebbe un record importante, ma soprattutto un messaggio importante del nostro calcio. E’ stato riscoperto un entusiasmo che deve essere alimentato con i risultati.
Il valore aggiunto del Napoli è la grande intuizione del Presidente di scegliere Ancelotti che ha dato valore internazionale al Napoli. Non dobbiamo mai dimenticare la crescita della società calcio Napoli, da dove è partita e dove si trova oggi. Questa società sta costruendo anno dopo anno a livello nazionale e internazionale e oggi il Napoli è una realtà e per questo deve essere rispettata”.