Carlo Ancelotti poco fa è stato intervistato in esclusiva da Radio Kiss Kiss Napoli.
Alle domande dei radioascoltatori, che gli hanno fatto notare di essere simpatico a tutti, Carlo Ancelotti ha risposto: “Sono rimasto nel cuore quasi di tutti e sono contento di questo“.
Sui canti nello spogliatoio: “Il canto fa gruppo, il canto è la seconda passione dopo il calcio. Mi piace molto cantare, non ho nessun problema a cantare. Il Napoli ha un bel gruppo, quando si lavora in un gruppo c’è sempre una disciplina e di solito c’è sempre uno più disordinato, qui invece non è così. Mario Rui è il più rompicoglioni (ride, ndr)”.
Sulla Cina: “Andrei in Cina in vacanza, mai ad allenare. Ci sono stato con il Bayern Monaco per un’amichevole e posso dire che c’è di meglio“.
Sui baci ai calciatori: “I baci che più ti fanno piacere sono quelli che ricevi da persone care. Il bacio ai calciatori è un segno di affetto, di riconoscenza o anche di supporto. Dipende dai momenti e dalle situazioni“.
Sull’amore per Napoli e per il Presidente: “Napoli mi piace molto, mi trovo molto bene, c’è un bell’ambiente. L’ambiente per noi è fondamentale. Io e De Laurentiis siamo innamorati, al momento non abbiamo litigato e non abbiamo ancora avuto discussioni, c’è rispetto reciproco“.
Il mister ha parlato anche di pizza: “Quando la mangi a Napoli non la mangi più da nessuna parte. Come succede con la mozzarella. In Canada mangiavo tanta mozzarella, quando ci tornerò sicuro non la mangerò dopo aver assaggiato la mozzarella di Napoli. Come pizza mi piace la Margherita“.
Alla domanda “Bacio al cioccolato o pane e salame?” il mister ha risposto: “Pane e salame. Mi piace il salato, mi piace molto cucinare. A casa, nel tempo libero, mi diverto molto a cucinare. Più facile fare la genovese o mettere Hamsik regista? Sicuramente è più facile mettere hamsik regista che fare la genovese“.
Campionato più difficile?: “I campionati sono tutti difficili per diversi aspetti: in Inghilterra c’è concorrenza verso l’alto, in Liga ci sono 3 squadre fortissime, in Italia c’è difficoltà dal punto di vista della tattica. Forse si può dire che la Premier League è il campionato più competitivo“.
Su Cavani: “Cavani è molto bravo, ha lavorato molto bene qui a Napoli. Purtroppo non l’ho mai allenato, ma mai dire mai. Mi piace allenare i giocatori. Mi sarebbe piaciuto allenare Maradona, ci ho giocato contro, è stato difficile incontrarlo. Il giocatore più gentile e onesto che ho incontrato, non si lamentava mai“.
Particolare dedica a tutto il Napoli: “A Insigne e al Napoli dedico una canzone di Pino Daniele, Yes, I Know“.
Sullo Scudetto: “Non è il momento di far calcoli. Siamo partiti bene ma si può fare meglio. Il primo bilancio lo faremo alla fine del girone d’andata, quando ci sarà chiarezza anche in Champions League“.
Sulla questione fortuna, che aiuta nelle vittorie: “Io sono nato fortunato, anche il presidente è fortunato. Ci vogliono anche altre componenti. Qui a Napoli ci sono tutte le componenti per fare bene“.
Sul Var in Champions e in Italia: “Mi piacerebbe, sono in ritardo. Adesso ne fanno una questione di poca esperienza da parte di alcuni arbitri di campionati in cui non c’è ancora il Var. Dagli ottavi gli arbitri hanno maggiore esperienza e possono essere aiutati dal Var. In Campionato puoi riparare agli eventuali errori perché la strada è lunga. Se subisci un errore agli ottavi di Campions invece sei fuori. In Italia ci sono ancora episodi negativi. Alla fine il Var non può decidere niente, è sempre l’arbitro a prendere la decisione. In ogni caso bisogna perfezionare il Var, utilizzandolo un po’ più spesso“.
In riferimento all’eventuale acquisto di Todibo: “E’ un buon giocatore. Il club è molto attento ai giovani. Al momento non è possibile vederlo al Napoli. Giuntoli che segue diversi calciatori e Todibo è un giocatore interessante“.
Per quanto riguarda gli insulti razzisti ricevuti nelle ultime partite: “Se ce ne saranno altri nella prossima trasferta abbandoneremo il campo, ci sono delle regole e vogliamo farle rispettare. Tutti i tifosi, anche quelli del Napoli, devono cambiare atteggiamento e smetterla di insultare gli avversari. Noi abbiamo bisogno del loro supporto, della loro energia“.
Sulla scelta di venire al Napoli: “E’ Napoli che ha scelto me, non il contrario. Quando vivi poi in città come Londra e Monaco, apprezzi veramente città come Napoli“.
Sul figlio Davide Ancelotti:”Il rapporto è costante e continuo, diverso da quello che potrei avere con un altro vice. Io e mio figlio parliamo sempre di allenamenti. E’ un rapporto diverso“.
Ancora sullo Scudetto: “E’ un sogno, non una utopia. I sogni si possono raggiungere“.
L’intervista si è conclusa sulle note del famoso coro “Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione“.