Figuracce così in assoluto è meglio evitarle ma al calcio di agosto bisogna dare sempre un peso relativo: Ottavio Bianchi, l’allenatore del primo scudetto del Napoli, tira su il morale degli azzurri dopo il pesante ko contro il Liverpool e guarda con fiducia al cammino di Ancelotti.
Se l’aspettava una partenza così traumatica?
«Le squadre di livello come il Napoli non dovrebbero mai uscire con le ossa rotta neanche nelle amichevoli di agosto ma ho troppi anni per non sapere che certe partite servono solo all’allenatore per vedere i carichi di lavori e le prestazioni dei giocatori in un determinato ruolo per capire se bisogna poi impiegarli in posizioni diverse».
Qual è il rischio di sconfitte del genere?
«Certi risultati in assoluto non fanno bene ma non c’è da preoccuparsi. Ancelotti è talmente esperto che non farà perdere autostima al gruppo, non cambiava niente anche se il Napoli avesse vinto 1-0. Questi test servono solo al tecnico per valutare i propri giocatori e questo avviene al di là del risultato».
Insomma, solo una questione di tempo?
«Infatti, non può venire tutto bene subito. Sarebbe troppo facile se un allenatore in pochi giorni riuscisse già ad inculcare la propria mentalità. Non è così, ci vuole del tempo».
Ancelotti dice che la squadra gli va bene così. Lei che ne pensa?
«Io ho grande rispetto nel ruolo dell’allenatore, se lo dice Ancelotti è così. In questa fase vanno tenuti presenti i carichi di lavoro e tanti altri fattori. Meglio non perdere mai, neanche a tre-sette, ma se deve succedere meglio adesso che dopo. Chi vince la Supercoppa ad agosto poi non vince quasi mai lo scudetto. Il rendimento in questo periodo della stagione dipende dalla preparazione, dagli obiettivi che vuoi provare a centrare».
E poi c’è un allenatore nuovo dopo i tre anni di Sarri: complicato assimilare le nuove idee di Ancelotti?
«La differenza principale tra questa conduzione tecnica e quella precedente sta nel fatto che adesso ci sarà molta più rotazione. Ancelotti ha sempre cambiato molto, sia uomini che sistemi di gioco: quelli che c’erano l’anno scorso giocavano a memoria, adesso si cambierà molto più in corsa».
Lei crede che dopo un ko del genere il contraccolpo psicologico più pesante possa averlo lambiente?
«L’ambiente negli ultimi anni ha dato prove di grande maturità, ai miei tempi se fossimo finiti subito fuori dalle coppe europee e dalla coppa Italia sarebbe stato un dramma, invece ho visto che nella stagione scorsa tutto è stato assorbito con grande serenità. Quindi, non prevedo contraccolpi particolari».
Karnezis ha commesso qualche errore di troppo: quello del portiere potrà essere un problema?
«Quello del portiere è un ruolo delicato perché quando sbagli è un gol preso, quando sbaglia l’attaccante invece è un’occasione non concretizzata. Ma non commettiamo subito l’errore di colpevolizzare il portiere, bisogna avere pazienza».
Come vede quest’anno la corsa scudetto?
«L’anno scorso c’erano due squadre molto vicine, Juve e Napoli. La Juve con Cristiano Ronaldo ha ancora alzato l’asticella. Ma quest’anno il discorso va allargato al Milan che ha fatto una squadra con i fiocchi prendendo Caldara che in prospettiva è il miglior difensore d’Italia e un centravanti come Higuain sognato in tutto il mondo. L’Inter si è rinforzata e la Roma è lì anche se ha perso un portiere come Alisson. Ai vertici vedo un maggiore equilibrio».
Fonte: Roberto Ventre Il Mattino