NAPOLI – Partito “a fari spenti” nella volata dei terzini destri corteggiati dal Napoli, alla fine Santiago Arias sembra aver superato i vari Meunier, Lainer, Sabaly e Vrsaljko e ora vede la linea del traguardo e la maglia azzurra da molto vicino. Il sasso l’aveva già lanciato dal ritiro di Dimaro il presidente Aurelio De Laurentiis («Ci piace Arias, è molto bravo ma gioca solo a destra. Vedremo…»), ora la trattativa sembra pronta a decollare. Laterale extracomunitario classe ’92 del PSV di Eindhoven e della nazionale colombiana, è valutato dal club olandese 15milioni di euro mentre i partenopei sono partiti da un’offerta di 9-10 milioni, forti del fatto che il suo contratto scade nel 2019. Nelle ultime ore le distanze sembrano essersi accorciate e il Napoli è pronto ad affondare il colpo per metterlo a disposizione di Carlo Ancelotti dopo che sulle sue tracce si era messa anche la Juventus, che lo aveva individuato come possibile erede di Lichtsteiner prima di virare sul portoghese Cancelo, preso dal Valencia ma a costi decisamente superiori (40 i milioni spesi per strapparlo al club spagnolo).
STAGIONE D’ORO
Oltre ad aver vinto il campionato, il difensore classe 1992 (sbarcato in Europagrazie allo Sporting Lisbona nel 2011 e poi trasferitosi in Olanda nel 2013) ha alzato il trofeo come miglior giocatore dell’Eredivisie (l’ultimo difensore era stato Jan Vertonghen dell’Ajax nel 2012) collezionando 3 gol e 6 assist. In 30 partite ha totalizzato un 82% alla voce passaggi completati, ha vinto 134 duelli individuali e ha recuperato 212 palloni.
Un altro dato interessante è quello dei cartellini gialli: solo 5 in 2664 minuti giocati. Perno della Colombia del ct José Pekerman già nelle Qualificazioni mondiali, a Russia 2018 ha giocato da titolare tutte e quattro le gare disputate dai ‘Cafeteros’: prima quelle delle eliminatorie contro Giappone, Polonia e Senegal e poi quella degli ottavi di finale persa contro l’Inghilterra ai calci di rigore.
5 COSE DA SAPERE SU ARIAS
1) Arias è stato sull’orlo di dedicarsi alle arti marziali. «Da piccolo mi piacevano i film di karate, stavo per dedicarmi al taekwondo ma poi ha vinto il calcio», ha dichiarato qualche tempo fa in un’intervista alla rivista «Bocas».
2) Il suo soprannome da piccolo era “Gazzella“, perché era sempre il più veloce in campo.
3) In un’epoca di look aggressivi, Santiago sembra davvero un bravo ragazzo, a partire dallo sguardo che in patria hanno ribattezzato «da bimbo innocente».
4) A 17 anni perse il padre (gli spararono alla testa) che gli ha trasmesso l’amore per il calcio.
5) Gli idoli di Arias da bambino erano due brasiliani: Ronaldo e Roberto Carlos.
Fonte: Corriere dello Sport.it