SAMARA (Russia) – Al gioco del “ciapanò” il Brasile non vuole partecipare. La Seleçao non segue i destini di Germania, Argentina, Spagna e Portogallo e va avanti nel Mondiale battendo negli ottavi il Messico 2-0. Fa le cose per bene, la nazionale di Tite. Difende come una europea, attacca come nelle sue corde, con qualità e velocità. Non ci saranno i funamboli del 2002, ma questa Seleçao può emulare nel risultato quella che fu di Felipe Scolari. Anche perché, al di là di un attacco stellare, la vera sorpresa è la difesa: 1 gol subito, dalla Svizzera all’esordio, poi nulla più.
NEYMARISSIMO – A decidere gli ottavi è l’uomo più atteso: Neymar. Segna il gol del vantaggio nella ripresa zittendo, con tanto di gesto, tutti i suoi detrattori, poi mette il piede nel radodoppio di Firmino che chiude i conti. Nel mezzo offre al pubblico di Samara una delle sue tipiche sceneggiate per un pestone, maligno ma non mortale, del messicano Layun. Maschere brasiliane nel giorno in cui cancella ogni traccia di biondo dalla sua acconciatura. Un bagno di “normalità” per tornare ad essere il fuoriclasse di sempre. Perché potrà pure non piacere per certi atteggiamenti, ma nessuno può mettere in discussione il suo talento. Quello che – combinato al pomeriggio di grazia di quel fulmine chiamato Willian – porterà il Brasile a sfidare una tra Belgio e Giappone ai quarti.
Brasile-Messico 2-0: statistiche e tabellino
BUON MESSICO – Messico con il piede sull’acceleratore sin da subito. Il Brasile sembra sorpreso, in particolar modo sulle fasce, dove Fagner e Filipe Luis soffrono le iniziative di Vela e Lozano. Il Tricolor crea anche un paio di pericoli dalle parti di Alisson. Dopo 20 minuti di furia messicana, però, ecco il Brasile. La Seleçao si fa vedere in più occasioni: prima con Neymar (25′), poi con Coutinho (27′) e Gabriel Jesus (33′). L’imprecisione degli attaccanti verdeoro e le respinte di Ochoa, però, inchiodano il risultato sullo 0-0 a fine primo tempo.
PRINCIPE WILLIAN, NEYMAR SHOW – Nella ripresa, c’è solo il Brasile. Ochoa respinge un destro di Coutinho al 48′, ma tre minuti dopo la Seleçao passa: Neymar scambia con Willian al limite dell’area, il talento del Chelsea si infila sulla sinistra bruciando la difesa messicana e calcia (male) di sinistro. A un metro dalla porta, sulla sua conclusione, c’è però il compagno di squadra a firmare l’1-0. Secondo gol al Mondiale e dito a zittire le critiche, pronte a ripartire, però, al 71′, quando un mini pestone di Layun sulla sua caviglia lo porta a una reazione quantomeno esagerata. Rocchi, con l’ausilio del Var, fa finta di non vedere: né il tocco del messicano, né la sceneggiata del brasiliano. Scene da teatro degli orrori che però non oscurano colui che è di fatto il migliore in campo: Willian. L’esterno dà spettacolo in tutte le zone del campo. Strappi da lasciare sul posto gli avversari, dribbling, giocate da fuoriclasse. Ochoa, però, gli nega il gol del raddoppio, che arriva soltanto nel finale, quando entra Firmino. Il bomber del Liverpool raccoglie una deviazione del portiere messicano su tiro di Neymar e a porta vuota chiude il match all’88’: 2-0 e Brasile ai quarti. Di questo Messico, troppo leggero in attacco, si ricorderà quasi soltanto il sorprendente 1-0 all’esordio sulla Germania.