Quattro gol, il solito intervento della Var e il consueto gol in pieno recupero, ormai un’abitudine in questo Mondiale che regala emozioni fino all’ultimo secondo di gioco. Anche se A Nizhny Novgorod ci si è ben presto resi conto che sarebbero state emozioni “minori”. Da una parte infatti la Svizzera vedeva sfuggire il primo posto con le notizie provenienti da Mosca, dall’altra la Costa Rica giocava più che altro per l’orgoglio. Alla fine il 2-2 è il risultato più giusto, comunque un 2-2 spettacolare che giustifica applausi per tutti: per gli elvetici che finiscono secondi dietro al Brasile e raggiungono gli ottavi ma soprattutto per i Ticos che sono riusciti ad eliminare lo 0 dalla casella dei punti e dei gol all’attivo.
DALLA PAURA… ALLA FESTA — La Svizzera non è che ci capisca granché in avvio di partita. Tutt’altro. Dopo i primi 5′ di studio, la Costa Rica infatti – sgravata da pressioni di alcun tipo (è già fuori dal Mondiale) – sfonda a piacimento a destra e a sinistra con Ruiz e Colindres. Soprattutto quest’ultimo è il più pericoloso. Arrivano in rapida successione un palo, una traversa e due paratissime di Sommer, che tutto s’aspettava meno che questo super lavoro iniziale. Capitan Lichtsteiner, nervoso, si fa ammonire (era diffidato, salterà gli ottavi). Col passare dei minuti però Petkovic sveglia i suoi e i frutti si vedono al 31′ con la sponda di Embolo e la botta di destro di Dzemaili che quasi buca la rete. È l’1-0 della tranquillità, che regala persino qualche minuto da primi in classifica agli elvetici (poi arriva il gol di Paulinho a Mosca).
La gioia di Waston dopo l'1-1. Afp
FUOCHI D’ARTIFICIO — Nella ripresa la Nazionale di Ramirez torna a farsi vedere in avanti, d’altronde ha ormai un solo obiettivo, evitare di finire il Mondiale (unica su 32 partecipanti) a quota 0 gol. E tentativo dopo tentativo l'”impresa” riesce: con Waston che incorna all’angolino da corner. Il boato dei Ticos presenti sugli spalti è imponente, roba da finale Mondiale. Il pareggio accontenta un po’ tutti e “spegne” di fatto il match, il Brasile d’altronde nel frattempo raddoppia e velleità da primo posto gli elvetici non ne hanno più. Ma negli ultimi venti minuti irrompe Drmic che entra al posto di Gavranovic: prima colpisce l’incrocio dei pali con un colpo di testa, poi però trova l’angolo giusto di destro e riporta avanti i suoi. È l’87’ ma nel finale nuove emozioni e doppio rigore per la Costa Rica, il primo viene sconfessato dalla Var, il secondo viene confermato: Ruiz colpisce la traversa ma è fortunato. La palla rimbalza tra testa e schiena del povero Sommer ed entra dentro per il 2-2 finale. Il risultato più giusto.
Fonte: Gazzetta dello Sport.it

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