NAPOLI – Italia le manca, Cannavaro…
«E perciò me ne vengo un po’ a Catania, a Torre del Grifo: il nostro campionato è fermo, ci alleniamo un po’ in un bel centro. Poi un salto in Austria. Ma comunque, per dirla tutto, io sono appena stato a Napoli».
E mica solo per nostalgia….
«So dove vuole arrivare, non la deluderò. Ma io sono stato in Italia perché ne avevo la possibilità, perché ne sentivo il bisogno». E perché facendo l’allenatore deve intervenire. «Non va così. Ma ci sto, parliamone».
Parliamo di Hamsik, per cominciare.
«Gran giocatore e grandissima persona. Ragazzo straordinario, nel pieno della maturità. Però, a parte quelle che sono le mie esigenze attuali e che concentrano l’attenzione su un attaccante, c’è un aspetto romantico-sentimentale che si pone: ne ho parlato con Paolo, mio fratello, in epoca non sospetta, non prenderemmo mai un calciatore al Napoli per non rappresentare elemento di disturbo. Stiamo parlando della nostra squadra, quella della nostra città: e non mi permetterei di fare azioni che possano alterare umori ed equilibri».
Ma Hamsik verso il Guangzhou è stato avvicinato.
«E’ stato proposto ed è normale che accada ciò, stiamo parlando di un calciatore di assoluto livello intorno al quale esiste ammirazione. Ho avuto modo di chiacchierare con Venglos, il procuratore, però vale quello che le ho appena detto: lui è il capitano del Napoli, non sarò quello che lo porta via».
Fonte: Corriere dello Sport.it