SU SARRI – “Non è vero che non ci prendevamo, io sono sempre stato molto educato con lui, l’ho sempre supportato. Ma a un certo punto se tu hai un contratto con me per altri due anni e cominci a seminare pubblicamente dei dubbi, dubbi del tipo “non so se rimango”, “non so se la società ce la farà a trattenere i migliori”, “nella vita meglio finire quando le storie sono belle”, invii dei chiari segnali di insofferenza e sfiducia, disattendi i tuoi obblighi contrattuali e mi procuri dei possibili danni. Non ragioni più da società, pensi solo alla tua immagine”. Sull’offerta di rinnovo: “A fine marzo ho messo sul piatto 3,5 milioni di euro netti con la Champions League e 2,5 con l’Europa League. Più bonus. Maurizio non mi ha mai risposto. Se tu mi chiudi la porta in faccia, io educatamente mi trattengo per non disturbare il tuo lavoro, ma fino a un certo punto, oltre il quale ho il diritto, anzi il dovere di salvaguardare la società guardandomi attorno“.
SULLO SFOGO DI MADRID – “Me la presi con la squadra, salvai solo Insigne, se non sbaglio”. Accusò Sarri di non sfruttare per intero la rosa, entrò nella sua area di competenza: “Gli ho forse dato del cretino o del deficiente? No. Ho espresso l’opinione del dirigente d’azienda. Premesso che lui non ha mai partecipato al mercato, mai, o forse una volta quando suggerì l’acquisto di Maksimovic che peraltro ha giocato pochissimo. Premesso questo, prendiamo Mario Rui, è solo un esempio. Se impieghi sempre gli stessi, va a finire che presto o tardi si rompono e i sostituti hanno pochissimi minuti nelle gambe e nella testa. Quando Ghoulam si è spaccato, Mario Rui ha impiegato un po’ per carburare. Aggiungo Rog o Diawara, che dopo il primo anno Maurizio giudicò fantastico e geniale e che nel secondo anno ha utilizzato pochissimo. Zielinski, un altro. A marzo il suo agente si è presentato con i minutaggi di Piotr e di Hamsik, domandandoci perchè volevamo allungare il contratto, visto che aveva giocato un terzo delle partite di Marek“.
ALTRO AFFONDO – “Io a Sarri devo e dirò sempre grazie, altre du cose però mi hanno ferito. Quando disse “al prossimo rinnovo mi voglio arricchire“. La considerai un’offesa che estenderei a chi vive in un Paese da anni in recessione. Uno che guadagna 3 milioni lordi a stagione, 4 con i bonus, non può affermare una cosa del genere. La seconda è che al 4-3-3 passò grazie a noi, lo spingemmo a cambiare direzione. Mi disse: Presidente, mi faccia fare alla mia maniera, le prime sette partite le perderemo, ma in seguito vedrà che risultati. Gli risposi che dopo tre sconfitte lo avrei dovuto esonerare. La Grande Bellezza è un film di Sorrentino, bellissimo, ma è molto più bello vincere. E il disimpegno nelle coppe europee? La prima col Lipsia e la seconda col rientro dei senatori?. Il record dei 91 punti in campionato? Non è un obiettivo societario, ma un traguardo personale: meglio un secondo posto a 81 e una progressione nel percorso europeo”.
SUL FUTURO DI SARRI – “Se si presenterà qualcuno a trattare, sarò ragionevolissimo. Non sono un tipo vendicativo e, lo ripeto, Sarri avrà sempre il mio grazie”.
SU ANCELOTTI – “Carlo è la chiave d’accesso all’internazionalizzazione del Napoli. Lui vuole conservare l’80% dell’organico attuale, lo considera di ottimo livello. I nostri obiettivi sono un portiere, un terzino, un centrocampista e un esterno d’attacco. Verdi? Giuntoli ha fatto tutto ieri sera con Branchini”.
SUL MERCATO – “Ho rifiutato i 45 milioni più 5 di bonus per Jorginho, se Hamsik vorrà andare in Cina, non lo fermeremo. Ma quanto gli daranno?”.