L’arrivo di Mihajlovic al Torino. “Dissi a Sinisa che potevo rimanere, ma alle condizioni che mi aveva offerto il Napoli. Il club azzurro era arrivato ad offrire 23 milioni, parlavo con Cairo che diceva sempre che doveva pensarci. Il campionato stava per iniziare, decisi così di andare in Serbia quando il presidente iniziò a non rispondere alle mie telefonate. Quando il Napoli tornò forte su di me, successe ancora una cosa. Dovevo andare a fare le visite mediche, ero a Francoforte per un aereo, ma fu dichiarato un allarme terrorismo e passammo la notte lì”.
Sul suo arrivo al Napoli: “In certi momenti non bisogna abbattersi, bisogna affrontare le cose lavorando anche se qualcosa va storto. All’inizio per un infortunio non ho trovato spazio nel Napoli, anche perché c’erano altri titolari. Sarri non ha nulla contro di me, è un professore di calcio. Lui semplicemente sceglie di giocare con la stessa squadra se non ci sono squalifiche o infortuni. Questo è il motivo per cui ho scelto lo Spartak, perché è in Russia dove si giocherà anche la Coppa del Mondo”.