È stato un weekend di sofferenze per Juventus e Napoli prima della pausa. I bianconeri non sono stati capaci di abbattere il muro eretto sabato sera della Spal, mentre il Napoli con una testata di Raul Albiol batte il Genoa e si porta a meno due dalla capolista.

Ora restano da disputare per le prime della classe nove entusiasmanti giornate di campionato compreso lo scontro diretto fra un mese a Torino. Signori tifosi, il campionato è ancora vivo. Tornerà il giorno prima di Pasqua: con il Milan allo stadium di Torino e gli azzurri in trasferta contro il Sassuolo. La Juve dovrà difendere i due punti di vantaggio sul Napoli con due pensieri rivolti alla Champions League: l’andata in casa contro Il Real Madrid ed il ritorno al Bernabeu. Tutto nei primi dieci giorni d’aprile.

Il Napoli assisterà e magari si augurerà una vittoria della signora bianconera. Altre eventuali energie perse tra fine aprile e maggio, cioè nel momento cruciale della stagione.
In ogni caso i partenopei dovranno cambiare registro: ritrovare la condizione fisica, la velocità e la calma di un tempo. Oltre ad un pizzico di fortuna che stasera è mancata.
I due pali interni di Insigne e Mertens non lasciavano ben sperare, fortunatamente per gli azzurri ci ha pensato Albiol a sbloccare il match e congelarlo. Lo spagnolo era a secco da due anni.
Tre punti di piombo prima della sfuriata genoana ad inizio gara ed i regali graditi di Pandev e Taraabt poco lucidi e spietati di fronte alla porta difesa da Reina.
È stato un ottimo Genoa che non riesce ad evitare la sconfitta. Il Napoli doveva e voleva vincere, per la sesta volta 1-0. Uno squillo alla Juventus, un segnale alla Juventus.
Napoli chiama, la Juventus ha la linea disturbata.

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