Ci sono annate che iniziano male, finiscono peggio e alla fine non ti resta che fare la conta dell’enorme mole di lavoro che ti aspetta l’estate successiva, con la consapevolezza di non poter fallire e l’enorme pressione che molto spesso porta all’errore. Ci sono poi quei momenti che le cose vanno alla grande: giochi bene, dai spettacolo, e così improvvisamente tutti diventano belli e buoni, anche quei giocatori che fino ad una settimana prima suscitavano borbottii e fischi.  Siamo appena a fine ottobre, sembra si stia parlando di rush finale. Il Napoli non sfrutta il rallentamento di Juventus ed Inter e strappa un pari di rabbia e poco utile a Ferrara. Avrebbe meritato di più, La Penna permettendo. La squadra di Ancelotti era passata in vantaggio con Milik, ma poco dopo ha subito il pareggio di Kurtic. Nella ripresa sono gli azzurri a gestire la manovra, ma gli unici veri sussulti sono il palo di Fabian Ruiz e la paratona di Ospina su Vicari. Gli ingressi di Llorente e Callejon non cambiano le sorti di un match pieno zeppo di decisioni arbitrali quantomeno discutibili. A causa di questo risultato, il club partenopeo viene scavalcato in classifica dall’Atalanta e rimane a meno 6 dalla capolista Juventus. Ma da qui a dire che è tutto da buttare, ce ne passa. Siamo appena a fine ottobre…

Napoli

Ospina 7: calcio d’angolo dalla sinistra di Murgia ed inserimento aereo sul primo palo di Vicari, David si supera e devia la conclusione del difensore spallino. Prodigio e paura. Sul gol di Kurtic non ha colpe rilevanti.

Malcuit 6: il suo infortunio sembra serio. Peccato, proprio quando aveva trovato corsa fluida e velocità. In bocca al lupo a Kevin.

70° Callejon 6: si sbatte per cercare un varco buono, ma la Spal è ormai un fortino quasi invalicabile.

Luperto 6: quando gioca, si fa sempre sentire. Fa a spallate con Petagna e spesso l’ha vinta.

Koulibaly 6: duro dai piedi morbidi. Rincorre, stoppa e imposta. Ma non è esente da colpe nelle occasioni da gol della Spal.

Di Lorenzo 6: se la gioca fino in fondo. Grandi recuperi, fa quel che può, ma palesa troppi limiti in fase avanzata per una posizione d’emergenza.

Elmas 5: firma una serie infinita di passaggi positivi. Ma a volte i numeri non dicono tutto. Troppo molle nei contrasti, troppa foga in fase di non possesso.

54° Fabian 5.5: il tessitore si limita a trame semplici, la sua prova è estremamente altalenante. Il tiro che colpisce in pieno il palo alla destra di Berisha avrebbe meritato miglior sorte.

Allan 6.5: ha un buon passaggio e un aiuto per tutti. Come si dice, è uno che fa gruppo.

Zielinski 5.5: sballottato di qui e di là non trova né posizione né guizzi. Al centro spesso il Napoli soffre, e lui non fa eccezione.

Insigne 5.5: come dice la canzone, si può dare di più. Entra in tutte le azioni d’attacco, ma spesso Igor gli mette il freno.

Milik 6.5: non gli viene nulla di quello che gli riusciva facile, ma segnare gol facili a lui non piace. In fiducia, da rivedere in fase di assistenza ai compagni.

Mertens 5.5: ha ancora nella testa la perfetta serata di Salisburgo. Distratto, si nota poco.

71° Llorente 6: entra per dare una mano, palla al piede combina poco, ma i suoi movimenti liberano spazi al Napoli che davanti si fa ancor più pericoloso.

Ancelotti 6: il suo Napoli gioca, impone la sua filosofia agli avversari ma manca ancora quella cattiveria per prendersi quelle partite che deve prendersi.

Spal – Berisha 6; Tomovic 5.5, Vicari 6, Igor 6 (54° Cionek 6); Murgia 6, Missiroli 5.5,  Kurtic 6.5 (77° Valoti sv), Strefezza 5.5,. Reca 6; Paloschi 5.5 (61° Floccari 6), Petagna 6.5. All: Semplici 6.

di Andrea Fiorentino

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