Attenti a quei due – Insigne e Mertens (che supera Maradona) fanno il colpo in casa austriaca

Che questo non sia il Napoli che abbiamo conosciuto negli ultimi anni è un’evidenza che nemmeno la diplomazia di Ancelotti può celare, almeno senza sconfinare nell’ipocrisia. Se ieri avevamo una squadra che soffriva la fatica, ma giocava a memoria, oggi abbiamo una squadra talvolta in debito d’ossigeno, che a volte sembra non ritrovarsi. Non stasera. La sterzata di cui il Napoli aveva bisogno dopo un avvio di stagione molto più laborioso del previsto. E non era una passeggiata, in quello che è una sorta di museo transitabile all’insegna di Mozart e delle bevande energizzanti: il Salisburgo da anni è la squadra dominatrice in Austria e, con la goleada al Genk e l’impresa sfiorata ad Anfield contro il Liverpool, i Tori rossi austriaci erano la rivelazione di questo girone. Prova di maturità dei partenopei che sanno soffrire, ma sfruttano al meglio le occasioni e riescono a portare a casa i tre punti, mantenendosi in testa al girone. Brillano le stelle di Mertens e del classe 2000 norvegese Haaland, doppiette per entrambi. La decide il subentrante Lorenzo Insigne, pronta risposta e gol vittoria un minuto dopo il pareggio austriaco.

Napoli

Meret 8: sveglio e prodigioso. Sbarra la strada all’inizio folgorante dei padroni di casa con tre interventi pazzeschi che tengono a galla i suoi. Nulla può sulla doppietta del biondo centravanti avversario.

Malcuit 6.5: nella prima parte ha difficoltà a sfondare, sua l’ingenuità che vale il rigore salisburghese. Nella ripresa viaggia sulla sua corsia che è un piacere.

Luperto 6.5: inesauribile in marcatura, inesorabile a tratti dopo qualche (normalissima) sbavatura.

Koulibaly 6.5: gigante quasi mai in difficoltà. Anarchico, ma estremamente efficace.

Di Lorenzo 6: irrinunciabile, ora quasi titolare del ruolo nella corsia che meno preferisce, in attesa di Rui e del miglior Ghoulam che tarda ad arrivare. Non è brillantissimo, ma si sacrifica con abnegazione.

Callejon 6.5: suona la sveglia quando serve, simbolo di continuità.

80° Elmas sv: play di scorta, qualche scatto interessante.

Allan 7: fa tutto, dappertutto. Mix di grinta e piedi buoni. Bentornato Allan.

Ruiz 6: anello prezioso della catena tra centro e attacco, alterna ottime giocate a ingenuità clamorose.

Zielinski 6: la giusta media di un primo tempo da spettatore non pagante a una ripresa da protagonista.

Mertens 8: puoi incatenarlo con un pressatore, ma lui evade sempre. Un mago. Il traguardo a lungo inseguito è finalmente arrivato per “Ciro”, e i gol non potevano essere di certo banali: doppietta di pregevole fattura prima con una splendida conclusione da posizione defilata che si infila sotto la traversa, poi raddoppio su assist di Malcuit. Superato Maradona, il radar del folletto belga si sposta verso Hamsik…

75° Llorente 6: jolly prezioso nel finale, fa a sportellate con tutti, tiene palla. E la spazza via quando serve.

Lozano 5: il suo decollo è rimandato. Impacciato, qualche buon dribbling, nulla più.

65° Insigne 7: oggi è l’uomo che risolve i problemi. Prestazione da primattore, nonostante Mertens. Gol, abbracci. Si ritroverà?

Ancelotti 7: finora, con lui in panchina, il Napoli non aveva mai vinto una trasferta di Champions. Dopo aver fallito l’occasione contro il Genk, ci riesce stasera dove a marzo ne prese 3 nei sedicesimi di Europa League. La serenità sembra ritrovata.

R.B. Salisburgo: Stankovic 6 (33° Carlos 6); Kristensen 6, Ramalho 6, Wober 6.5, Ulmer 5.5; Junuzovic 5.5, Mwepu 6 (90° Koita sv), Daka 6.5 (68° Ashimeru 6), Minamino 6.5, Hee-Chan 7; Haaland 8. All: Marsch 6.5.

di Andrea Fiorentino

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